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venerdì 9 maggio 2014

LE GESTIONI ASSOCIATE FANNO DAVVERO RISPARMIARE?

Qualche giorno fa è stato approvato il bilancio consuntivo del Nuovo Circondario Imolese che chiude in pareggio solo grazie all’applicazione di parte dell’avanzo residuo del 2012 e 2013. Di circa 800 mila euro di avanzo ne vengono usati 315 mila circa per chiudere in pari il bilancio di un ente che avrebbe dovuto produrre risparmio per i Comuni. Al termine di questo mandato, è doveroso esprimere qualche considerazione su quei meccanismi di gestione associata che, seppur utili e in alcuni casi obbligatori per legge, non hanno permesso di raggiungere gli obiettivi sperati, almeno per quanto riguarda i singoli Comuni come Castel Guelfo per i quali la spesa è rimasta pressoché invariata.


La spesa per il 2014, nella stragrande maggioranza dei casi, è in aumento. Per quanto riguarda il prelievo dai Comuni, nel caso della voce “personale”, per esempio, si passa da 813mila euro a 835mila e, mentre per i piccoli Comuni il risparmio si traduce in qualche centinaia di euro, in realtà è solo Imola che beneficia di un risparmio di 6mila euro.
Nel caso dei sistemi informativi associati, la spesa è vero che cala da un milione 207mila a un milione 104mila, ma anche in questo caso sono solo i Comuni più grandi a beneficiare di un risparmio: Imola risparmia 82mila euro, Castel San Pietro 22mila. Sul Servizio Tributi associato la spesa aumenta praticamente per tutti i Comuni confermando dunque che non solo non viaggiamo nel senso del risparmio ma addirittura i costi risultano aumentati. 

La sensazione generale è che in realtà i grandi Comuni in qualche modo “spalmino” i loro costi sui piccoli che, a oggi, non hanno ancora tratto benefici tangibili. Nel caso di Castel Guelfo la gestione associata dell’ufficio tecnico con Casalfiumanese e Borgo Tossignano ha portato solo alla delocalizzazione del personale, mentre numerose sono state le polemiche sullo sfalcio del verde pubblico effettuato con mezzi provenienti dalla vallata del Santerno.
Il mandato che arriva sarà caratterizzato probabilmente dall’ingresso nella Città metropolitana senza che in realtà il Nuovo Circondario, pur avendo professato da sempre una sua autonomia, abbia realizzato una vera logica di area vasta. Castel Guelfo non ha collegamenti con Imola e Castel San Pietro, i due Comuni dove è presente la stazione dei treni, non ha corse turistiche, non ha collegamenti con gli ospedali. Non si è riusciti a rendere simile la percentuale di raccolta differenziata sui 10 Comuni e il prelievo Tares, diverso per ogni Comune, con enormi differenze pro capite (Castel Guelfo ha pagato la Tares più alta del Circondario di 226,00 €/pro capite e una delle più alte della Provincia a fronte di un 66% di raccolta differenziata), ha dimostrato tutte le carenze della gestione associata Tributi. La nostra priorità sarà dunque quella di andare a ridiscutere il peso di Castel Guelfo nel Nuovo Circondario e di portare tutti i Comuni a discutere di mobilità e di politiche ambientali in primis in una reale ottica di area vasta, ma anche di riorganizzazione della sanità e dei servizi che devono essere uguali e omogenei per tutti i Comuni.

Francesco Dalto, candidato sindaco La Tua Castel Guelfo

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