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martedì 22 dicembre 2009

CHIUSO PER NEVE!!!!!


L’onda di maltempo, preannunciata da tutti i media, ha raggiunto la nostra piccola cittadina creando disagi notevoli.
Dalla copiosa nevicata di sabato notte, si è aggiunto un abbassamento repentino delle temperature che ha favorito il formasi di lastroni di ghiaccio lungo le dorsali del centro cittadino.
È evidente, che chi doveva operare per garantire l’incolumità dei cittadini e ripristinare le vie di accesso, oltre quelle relative ai luoghi di interesse pubblico, ha sottovalutato l’importanza della situazione.
Era il caso di istituire, per tempo,una unità anticrisi dove le operazioni di pulizia neve dovevano essere coordinate con criteri e mezzi più adeguati?
Perché i luoghi di interesse pubblico ( scuole, palazzetto dello sport, centro storico) non sono stati sgomberati in maniera definitiva dalla neve quando era ancora morbida?
Quanto sale è stato messo a disposizione per evitare il formarsi del ghiaccio? e, soprattutto, ne abbiamo ancora?
Oltre al sale, si ha conoscenza di minerali antigelo?

Si è garantita la possibilità a chi lavora di poter percorrere strade per raggiungere i luoghi di lavoro limitrofi? ( outlet, medicina, castel san pietro)?

Perchè la San Carlo viene chiusa, piuttosto che operare per metterla in sicurezza?
Insomma, con l’ordinanza di oggi, che prevede la chiusura delle scuole ( creando ulteriore disagio per chi lavora e che deve tener conto di come gestire i figli) per motivi di sicurezza dovuti all’impossibilità di garantire ai cittadini l’incolumità sulle strade, viene da pensare….se ci fossimo organizzati prima?
E’ chiaro che la situazione nel centro nord è critica, ma Castel Guelfo ha un’estensione di circa 20 kmq. Nulla a che vedere con città come Milano, che nonostante tutto, riesce a garantire la viabilità ordinaria.Rimane un’unica sicurezza….CASTEL GUELFO DI BOLOGNA….CHIUSO PER NEVE!!!

lunedì 21 dicembre 2009

Alloggi ERP, Regolamento invariato


La richiesta presentata dalla Lista Civica la Tua Castel Guelfo, non ha prodotto alcun effetto.
L'amministrazione, per voce della Sig.ra Venturini assessore alle politiche sociali, alla richiesta di modifica del regolamento per l'accesso alle case popolari ha deliberato con un No secco, evidenziando problematiche differenti da quelle poste dal consigliere Rossi.

giovedì 17 dicembre 2009

Scuola e Centro Storico sono le priorità




Ampliare la scuola, investire sul fotovoltaico, rivalutare il centro storico e, perchè no, ristrutturare la chiesa della Compagnia per regalare ai cittadini un locale pubblico per lo spettacolo. Sono queste e non, ad esempio, il campo sportivo, le priorità del paese che La lista Civica " La tua Castel Guelfo" ha deciso di evidenziare , criticando aspramente le scelte fatte dall'amministrazione in tema di investimenti.Decisioni, che sottolineano l'incapacità di chi ha governato di programmare il futuro.

mercoledì 16 dicembre 2009

Cosiglio Comunale 17 Dicembre 2009


martedì 24 novembre 2009

consiglio Comunale 27 Nov. 2009

OGGETTO: CONVOCAZIONE CONSIGLIO COMUNALE

I L S I N D A C O

In relazione alle disposizioni di cui D.Leg.vo 267 del 18/08/2000 informa la S.V. che è convocato in seduta

straordinaria il Consiglio Comunale per il giorno:

27 Novembre 2009_alle ore 20.45

ed in seconda convocazione il giorno _28 Novembre 2009 alle ore 8.30_

ORDINE DEL GIORNO

1 – Proposta NR. 63

ESAME ED APPROVAZIONE VERBALI SEDUTA PRECEDENTE

2 – Proposta NR. 65

VARIAZIONE AL BILANCIO DI PREVISIONE 2009, ALLA RELAZIONE PREVISIONALE E PROGRAMMATICA E

AL BILANCIO PLURIENNALE 2009-2011 – ASSESTAMENTO (si propone la immediata eseguibilità)

3– Proposta NR. 62

PROROGA CONVENZIONE PER LA GESTIONE ASSOCIATA DEL CANILE (si propone la immediata eseguibilità)

4– Proposta NR. 44

SCUOLA DELL’INFANZIA PARITARIA PARROCCHIALE – RELAZIONE E RENDICONTO FINANZIARIO 2008 -

PRESENTAZIONE

Gli atti relativi ai suddetti oggetti saranno depositati presso la Segreteria Comunale almeno 24 ore prima

dell'inizio della seduta.

venerdì 20 novembre 2009

Proposta di contributo per AVSI


I consiglieri comunali del gruppo “La tua Castel Guelfo”

Propongono

Di destinare la somma di € 1.250,00 per la “Cooperazione e solidarietà internazionale” ad uno dei progetti di A.V.S.I., l’Associazione Volontari per il Servizio Internazionale che ha le sedi principali a Milano e Cesena e sedi dislocate in diverse città del nostro territorio, una anche a Imola.
Da anni questa Associazione promuove interventi in realtà di bisogno, rispondendo non in modo semplicemente assistenzialista, ma realizzando opere educative secondo la logica “Educazione + istruzione = sviluppo”.
Vogliamo in particolare contribuire al progetto in Brasile CENTRO DI ORIENTAMENTO E FORMAZIONE PER GIOVANI E DONNE A SALVADOR BAHIA fase II, che rappresenta il completamento di quanto già realizzato lo scorso anno e che è stato inserito nel programma regionale di cooperazione internazionale dell’Emilia Romagna. L’amministrazione comunale, su nostra richiesta, ha già partecipato al cofinanziamento della prima fase ed il contributo è stato regolarmente rendicontato in data 8.07.2009. Il contributo di €.1.250,00 sarà destinato a spese per le attività didattiche e socio-assistenziali dei ragazzi che A.V.S.I sta aiutando ad uscire dal vortice della povertà attraverso la formazione e l’educazione. Vista anche la serietà e la precisione con cui lavorano questi volontari, siamo orgogliosi di sostenere la loro preziosa e importante attività

martedì 17 novembre 2009

Tema: DAI VALORE ALLA TUA CASA Incontro alle 20.30 a Castel Guelfo "Palazzo Malvezzi" - Sala Consiliare -



Castel Guelfo: Questa sera alle 20.30 nella sala Consiliare del Comune di Castel Guelfo si terrà un incontro organizzato dalla CNA di Imola e dallo Studio 3D.
Un incontro basato sul tema del "Piano Casa", di come dare valore alla casa, alle tecniche relative al risparmio energetico, alle agevolazioni fiscali.

Relazione del Prof. Andrea Padovani


IL CROCIFISSO, UN SEGNO DI CIVILTA’
del Prof. Andrea Padovani
Vicende piccole e grandi, di risonanza mondiale hanno richiamato l’attenzione sulla presenza di crocifissi nei luoghi pubblici: ospedali, scuole, tribunali, aule consigliari.
La motivazione addotta è la medesima: l’impossibilità di apporre un segno religioso all’interno di spazi pubblici, in uno stato che voglia essere laico.

Se il crocifisso fosse soltanto un simbolo religioso potremmo forse essere d’accordo, anche se poi occorrerebbe cimare: campanili e mimetizzare le chiese; bonificare i cimiteri, e riverniciare quadri e scalpellare le sculture; bandire l’ascolto della “Passione secondo Matteo” di Bach o la “Messa da Requiem” di Mozart.
Col che si sarebbe solo a metà dell’opera, perché vi sarebbe da rivedere l’intera toponomastica mondiale, nomi di paesi, vie e piazze. E non vado oltre.

Ora, però, va detto con chiarezza che il crocifisso non è solo un segno religioso: è un segno che ha anche altri significati, altre valenze. È un segno, direbbero gli specialisti, “polisemico” che allude e molte cose, non direttamente, non immediatamente di valore religioso.

Proverò a spiegarmi con alcuni esempi di facile comprensione.
Vedo una croce su un’ambulanza, in un ospedale, nell’insegna di una farmacia, in una bandiera (poniamo quella danese, svedese, inglese, greca).
Nessuno pensa a quel segno come ad un richiamo alla passione di Cristo. Esso rinvia a servizi di soccorso, ricorda una storia di unità, di identità nazionali: non immediatamente un dato di natura religiosa.
Altro è evidentemente, se quella croce è posta al centro di una chiesa, mostrata alla devozione dei fedeli.

Per questo motivo ritengo che opportunamente da più parti si sia provveduto opportunamente a distinguere il diverso significato della croce, in luoghi diversi: pubblici, da un lato; destinati al culto nell’altro.

Nel primo caso- che è quello che più ci interessa, qui – il crocifisso esprime un segno di unità, esprime un dato storico e culturale di cui non possiamo fare a meno, per cui il nostro mondo non sarebbe più lo stesso, non sarebbe quello che è senza l’apporto del cristianesimo.
In questo senso aveva ragione Benedetto Croce – il laico Benedetto Croce – nello scrivere che “non possiamo non essere cristiani”.

Questa affermazione è sostenibile ove si riflette sulla storia dell’Occidente. Dicevo, poco fa, che per alcuni la croce dovrebbe essere tolta da ospedali, tribunali, scuole, aule consigliari.

Cominciamo pure dai tribunali.
Per secoli, il diritto comune d’Europa – fino all’avvento di Napoleone o addirittura ben oltre tale limite - è stato il diritto romano-canonico. Dunque, il diritto di Giustiniano (che già aveva cristianizzato le leggi pagane di Roma) e quello della Chiesa. Principi e valori di libertà, rispetto della persona, controllo dell’attività economica, equità e giustizia.
Tutti gli ordinamenti europei, moderni, traggono linfa da queste medesime radici. Anche oggi, nelle aule dei tribunali, il crocifisso richiama i giudici alla tremenda responsabilità che si assume chi condanna un innocente: come di fatto avvenne nella persona di Cristo.
Non per caso, in tutte le aule di giustizia di Venezia – nella sua storia più che millenaria – esibivano un ritratto della Passione. Monito e “memento”.

E veniamo agli ospedali
Essi furono certo istituiti anche nell’antichità greco-romana: ma di rado, in casi particolari, quasi sempre a favore di chi poteva permettersi certe cure.
Ben alta fu l’attenzione del fenomeno a partire dal Medio Evo. Ospedali sorsero numerosissimi, nelle città, nelle campagne più sperdute, lungo le vie di comunicazione.
Voluta dal popolo cristiano, vissero di elemosine, di lasciti testamentari ma soprattutto della generosità di molti che – per puro amore di Cristo – si occupavano dei poveri, viandanti, bambini abbandonati, storpi, pazzi, povere meretrici, lebbrosi.
Molti dei nostri ospedali – a cominciare da Santa Maria della Scaletta – traggono origine da quelle istituzioni volute e sostenute – lo ripeto – da un popolo educato,, nella fede, alla carità. La croce esprime in un segno visibile tutta quella storia.

Le scuole.
Anche per queste vale il discorso appena fatto intorno agli ospedali. Luoghi destinato alla educazione dei fanciulli, degli adulti, sorsero ovunque presso conventi, monasteri, semplici chiese parrocchiali. Fino alle università: sicchè le più antiche mostrano ancora, nel loro sigillo, figure di santi, di crocifissi, di madonne.
Si potrebbe parlare del salvataggio della cultura classica ad opera dei monaci benedettini: ma è una cosa fin troppo nota e scontata.
Aggiungerò allora qualcosa di meno scontato: è mio parere che l’insegnamento della dottrina cattolica non dovrebbe essere scelta facoltativa, com’è oggi nelle scuole italiane. Non lo dovrebbe, perché la conoscenza del cristianesimo è premessa indispensabile per comprendere la storia della letteratura, dell’arte, della filosofia, della storia.
E questo, senza lesione del principio della laicità, perché altro è sapere, altro è credere.
Posso e debbo studiare Hegel, Marx, Nietzsche senza per questo diventare idealista, marxista, o nietzchiano.
Anche un pensatore non sospetto – come l’ebreo Spinoza – scrivendo al collega Oldenburg, affermava: “Io dico che per salvezza non è assolutamente necessario che conosciamo Cristo secondo la carne: mentre è tutt’altra cosa per quel che riguarda quell’eterno figlio di Dio che è la sapienza eterna di Dio, la quale si è manifestata in tutte le cose e massimamente nella mente umana”.
Il discorso a Ratisbona di Benedetto XVI – sul logos, il verbo divino – ribadiva la fondatezza della recondita parte di quella lettera spinosiana.

Veniamo allora all’ultimo punto: l’esposizione della croce nelle aule consigliari di un municipio.
È merito del cristianesimo (diversamente da quanto accade nel mondo islamico) avere distinto politica e religione attraverso un processo storico faticoso, ma infine coerente.
Non per caso uno storico americano, Harold Berman (Law and Revolution) ha visto nella lotta per le investiture, avviata nel secolo XI tra Chiesa e Impero, il primo evento rivoluzionari nella storia d’Europa.
Le moderne democrazie sono debitrici verso il monachesimo benedettino del principio di maggioranza nelle delibere. Il diritto naturale, anticipatore, per certi versi, delle attuali dichiarazioni dei diritti umani, fu propugnato dalla Chiesa e dai filosofi cristiani.
Il valore della persona (ignote alla civiltà classica e ad altre religioni) fu sostenuto con forza dalla riflessione teologica: “non c’è più né uomo né donna, né giudeo né greco né libero né schiavo” . ecco le parole di S.Paolo.

Non si vede, allora, perché la croce – come simbolo di civiltà – non possa apparire in quei luoghi, ove si tratta del bene comune.

Qualcuno ha sostenuto che, per costruire una comunità politica, sia sufficiente la presenza dei simboli dello Stato: la bandiera, il sigillo repubblicano, il ritratto del Presidente della Repubblica .

Non può essere sufficiente. La storia di questo paese non si riduce – non si può ridurre – a questi ultimi 60 anni di storia repubblicana. Per amare l’Italia, la sua storia plurimillenaria, la sua arte, la sua cultura, il suo spirito, ci vuole altro. Né possiamo pensare davvero che i nuovi arrivati – gli immigrati – possano sentirsi parte della nostra comunità civile solo per quest’ultimo pezzo di storia recente.
A loro e ai nostri figli insieme, toccherà la tutela convinta di un patrimonio culturale che ha radici antichissime.

Questo mi premeva dire, perché questa è la nostra storia, ben racchiusa nel segno della croce.
Una storia che poteva essere diversa, senza la presenza della Chiesa. Quando nel 568, giunsero i longobardi in Italia – prima vera, tragica invasione delle nostre terre – la storia fu ad un bivio.
Lo fu, perché queste popolazioni barbare, germaniche, recavano una concezione della vita che non conosceva né pietà né misericordia per i deboli, i malati, le donne.
Non per caso il nazionalsocialismo improntò la sua ideologia alla ripresa di quelle tradizioni germaniche: nei simboli, nell’immaginario, nei riti. Che furono poi il modello in cui si ispirarono ossessivamente le SS totenkopf – le feroci Teste di morto -.

Se poi, nel 643, Rotari, promulgando il suo Editto, dichiarava di avere ascoltato la voce dei miserabili e dei diseredati, lo fece per una sola ragione: perché la Chiesa, nel giro di 60 anni, aveva impresso su quel popolo un’altra visione della vita.

Cambiò la storia d’Italia, allora, e quella d’Europa.

Se questo accadde, e l’Occidente si arrestò di fronte al baratro, fu merito di quel crocifisso che qualcuno, oggi, pretenderebbe di cancellare dai nostri occhi.

Fonte:www.presenzattiva.it 17/11/2009

Sposarsi è discriminante


La Regione allarga alle coppie di fatto l'accesso ai servizi sociali. Il diritto di accedere alla fruizione di servizi pubblici e privati si applica ai singoli individui, alle famiglie e alle forme di convivenza, non riconoscendo il ruolo specifico della famiglia garantito dall'art.31 della Costituzione.

domenica 15 novembre 2009

Il Sindaco Vittorio Gatti di Bensana Brianza: multa ai presidi se non c'è il crocifisso in aula


Monza - Dovranno adeguarsi entro 7 giorni - ma le multe di 150 euro non scatteranno subito - i presidi e i dirigenti scolastici destinatari di un'ordinanza di un sindaco brianzolo leghista che ha disposto che in ogni aula dovrà essere affisso un crocifisso. L'ordinanza è stata firmata giovedì scorso dal primo cittadino di Besana Brianza, Vittorio Gatti. "Non saremo così fiscali da pretendere subito il pagamento della multa, daremo ai presidi il tempo di adeguarsi, ma poi l'ordinanza dovrà essere rispettata - ha detto Gatti, 65 anni - Mi sembra di aver deciso la cosa più giusta, io il crocifisso nelle scuole l'ho sempre visto, credo si debba aver rispetto delle nostre tradizioni e difenderle contro chi non sa neppure di cosa si stia parlando".


La sua decisione ha comunque provocato molte reazioni. "A me sono arrivati solo consensi - ha replicato - Ho la mail piena di messaggi di solidarietà e in molti si sono complimentati con me, l'altro giorno al bar mi hanno fatto quasi festa e per me che sono stato eletto con pochi voti di vantaggio è stata una grande soddisfazione". Nell'ordinanza, pubblicata sul sito del comune, il sindaco fa riferimento alla sentenza della Corte di Strasburgo e al ricorso del governo, oltre a decisioni a favore del crocifisso della Corte Costituzionale e del Consiglio di Stato.


"Ritenuto che il crocifisso - ha scritto il sindaco - esprima in Italia in chiave simbolica l'origine religiosa di valori civilmente rilevanti quali tolleranza, rispetto reciproco, valorizzazione delle persona, libertà, solidarietà, rifiuto di ogni discriminazione". Entro 7 giorni i vigili urbani cominceranno giri nelle scuole (a Besana, 16.000 abitanti, ci sono numerosi plessi, compreso un liceo e una professionale serale) a controllare che l'ordinanza sia stata rispettata.


Fonte : IL giornale.it dom.15 nov.2009


Complimenti Sig. Sindaco. Finalmente qualcuno che passa dalle parole ai fatti. Grazie

In Emilia Romagna spuntano i "Dico di fatto"

La finanziaria approvata dalla Giunta toglie la famiglia dai criteri usati per stilare le graduatorie per accedere ai servizi di welfare

La finanziaria approvata dalla Giunta della Regione Emilia Romagna, che dovrebbe diventare legge entro Natale, apre l’accesso ai servizi sociali e alle prestazioni sanitarie senza porre differenze tra coppie sposate e coppie di fatto. Niente più graduatorie che considerano la famiglia: per AVVENIRE, che riporta oggi la notizia, è la prima attuazione dei Dico senza i Dico, bollata come «un ragù all’emiliana». Pierpaolo Donati, docente a Bologna e presidente dell’Osservatorio per la famiglia, spiega in realtà che i dico non c’entrano, «è l’ottica ideologica della giunta che rende la famiglia irrilevante agli effetti delle politiche di welfare». I servizi sociali quindi verranno erogati indipendentemente dalla famiglia in cui si vive, «il che comporterà effetti perversi di discriminazione verso le famiglie».

Di spalla due interviste. La giurista Lorenza Violini ribadisce che è incostituzionale l’equiparazione tra famiglia legittima e convivenza di fatto, mentre Francesco Belletti, presidente del Forum delle associazioni familiari parla di «menzogna giuridica» e sottolinea come il pensare che un favor familiae sia discriminatorio e quindi cenusrabile significhi sostenere «che la famiglia, attraverso la sua identità giuridica, non abbia più, o non debba più avere, rilevanza sociale».

Fonte: vita.it 13/09/2009

Famiglie e unioni:

è un ragù all’emiliana

«Questa», la famiglia e «quelle», le convivenze comprese quelle gay, «per me pari sono». Lo stabilisce la finanziaria regionale approvata dalla Giunta dell’Emilia Romagna che potrebbe diventare legge entro Natale. La proposta, prevista all’articolo 42, riconosce a tutti i cittadini il diritto di accedere alla fruizione dei servizi pubblici e privati senza discriminazione, diretta o indiretta, di orientamento sessuale. I diritti generati dalla legislazione regionale nell’accesso ai servizi si applicheranno ai singoli individui, alle famiglie e alle forme di convivenza previste dal nuovo regolamento anagrafico della popolazione.

Ciò significa che non ci sarà più differenza nelle graduatorie per l’assistenza agli anziani, l’accesso ai servizi sociali e alla prestazioni sanitarie. Una svolta che qualcuno ha già definito come i 'Dico' all’emiliana. Anche se a questo proposito il sociologo Pierpaolo Donati precisa: «Chi, in questo caso, evoca trionfalmente l’icona dei Dico fa confusione, sbaglia e mette fuori strada per evidenti finalità ideologiche. La norma approvata rivela l’ottica ideologica della Giunta Errani che rende indifferente la famiglia agli effetti delle politiche di welfare: cioè dice alla gente che – prosegue il docente dell’Università di Bologna – la famiglia non importa nulla, perché i benefici vengono erogati a prescindere dalla famiglia in cui si vive; il che comporterà dei grossi effetti perversi e delle discriminazioni verso le famiglie».

Adriano Guarnieri, portavoce del cardinale Carlo Caffarra, arcivescovo di Bologna, esprime perplessità e preoccupazione. «Da questa proposta – afferma – esce mortificata la famiglia costituzionalmente riconosciuta. Se c’è una totale identità tra i diritti degli individui da una parte e della famiglia dall’altra, ne deriva che la famiglia risulta penalizzata, non più riconosciuta in quello specifico ruolo sociale che la Costituzione prevede». Ermes Rigon, presidente del Forum regionale delle associazioni familiari esprime sorpresa e rammarico. «La famiglia, la coppia con figli non viene adeguatamente presa in considerazione come un bene sociale primario per l’intera comunità regionale. Non le viene riconosciuta priorità sociale e antropologica. Anzi – osserva ancora Rigon – viene messa sullo stesso piano delle convivenze di ogni tipo. Non viene riconosciuto il grande lavoro di cura che la famiglia vive nel suo interno». Quale futuro abbiamo come famiglie, si chiede ancora Rigon «se siamo messe sullo stesso piano dei conviventi anche senza vincoli affettivi oppure di nuclei di persone anche non legate da vincoli di parentela e affinità?».

Tante le reazioni in campo politico. «Dall’Emilia Romagna – accusa Silvia Noè, consigliere regionale Udc – arriva il colpo che affossa definitivamente la famiglia. Mi preoccupa molto la miopia di questa Regione che, limitandosi a fotografare in modo sterile il presente, distrugge ogni prospettiva di futuro per i figli. Una politica che non guarda al domani è una politica incapace di interpretare lo sviluppo e la crescita del territorio che governa. È il momento di fare chiarezza: chi crede nella famiglia prenda posizione e lo dimostri con proposte, fatti e voti». «La scelta della Giunta regionale è squisitamente propagandistica ed elettorale», denuncia il consigliere regionale del Pdl Gianni Varani. «Il vero problema – conclude – è la confusione sulle convivenze e la grave marginalizzazione della famiglia autentica. La vera giustizia non è questa propaganda politicamente corretta alla quale cede la Giunta regionale che appiattisce tutto al ribasso ed ai legami più inconsistenti; la vera giustizia è sostenere, aiutare, non discriminare, valorizzare fiscalmente la vera famiglia tra uomo e donna che si assume responsabilità pubbliche».

Da Bologna Stefano Andrini

fonte : Avvenire.it

A lezione di Crocifisso



Giovedì sera alle 20.30 presso la sala della biblioteca comunale di Toscanella, si è tenuta la conferenza che ha avuto per tema" Crocifisso, simbolo di civiltà" relazionata dal Prof. Padovani Andrea, ordinario di Storia del diritto medioevale e moderno nella Facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Bologna, organizzata dall'associazione "Presenza Attiva".


Un folto numero di persone, comprese figure note della politica locale, hanno potuto ascoltare una vera e propria lezione basata su gli approfondimenti della storia del crocifisso non solo come simbolo legittimo della religione cattolica, ma anche come dato di civiltà di rilevanza storica e culturale.


In relazione alla recente sentenza della Corte Europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo ( già pubblicato nel post precedente) e in attinenza alle contestazioni di chi si dichiara contrario alla presenza dei crocifissi nei luoghi pubblici, ritenendo di non dover imporre un simbolo religioso in uno Stato che vuole essere laico, il professor Padovani evidenzia, come conclusione alla sentenza, che tutte le croci poste su campanili di chiese, cimiteri, sculture, dipinti, ospedali, ambulanze, etc. dovrebbero scomparire. Nella sua relazione egli distingue che il crocifisso all'interno della chiesa, rappresenta la passione di Cristo e che nei luoghi pubblici rappresenta un valore storico e culturale sottolineando che il nostro mondo non sarebbe quello che è senza l'apporto del cristianesimo.


Si è analizzato specificatamente ai luoghi pubblici la presenza del crocifisso:


- nei tribunali trova fondamento nel diritto romano e nel diritto canonico, storicamente comuni all'Europa. Il diritto canonico moderava l'impostazione egoistica del diritto romano completandolo con i principi di equità, giustizia, libertà e rispetto della persona propri della Chiesa e fondamento basilare, oggi, degli ordinamenti giuridici europei. Ha colpito notevolmente l'analisi della presenza del crocifisso nelle aule dei tribunali, quale monito a non ripetere quel tragico errore giudiziario che condusse alla condanna di Quell'innocente;


- negli ospedali e negli istituti di cura la sua presenza è legata alla carità cristiana che si prendeva cura di poveri ed emarginati;


- nelle scuole perché già dal medioevo i primi luoghi di educazione erano conventi, monasteri, chiese, università; nei sigilli delle Università più famose del mondo sono presenti simboli religiosi; nella cultura classica,tramandata ai posteri, grazie all'opera di monaci benedettini che ricopiarono tutte le opere del diritto.


Il Prof. Padovani afferma che l'insegnamento, nelle scuole pubbliche, della dottrina cattolica non dovrebbe essere facoltativa bensì obbligatoria perché essenziale per comprendere letteratura, diritto, storia e arte. "Una cosa è sapere, altro è credere. Una cosa è conoscere, altro è esprimere un atto di fede". Il principio di laicità non viene minato dal cristianesimo.


- nelle Sali Consiliari Comunali si deve al cristianesimo la distinzione tra religione e politica, dove anche le moderne democrazie trovano fondamento nelle regole dei monaci benedettini che attuavano il principio della maggioranza nelle deliberazioni. Il valore della persona e l'uguale dignità degli esseri umani si affermano solo grazie al cristianesimo.



La storia di questo paese non può ridursi agli ultimi 60 anni pensando che gli immigrati possano sentirsi vicini alla nostra cultura solo per questo breve lasso di tempo. E' fondamentale tutelare il nostro patrimonio culturale radicato nei tempi.



Si è poi approfondito il significato del termine “LAICO”, dove inizialmente indicava una non apertura alla Chiesa, come il termine pace che esprimeva il “non guerra” e come colui che sostiene le proprie affermazioni senza dipendere dalle Scritture.


Si orienta la vita di ognuno all’effimero, poiché non esistono valori che possano essere condivisi, festeggiando i propri traguardi terreni con i “materiali”, opprimendo la ragione che ci porterebbe a chiederci: chi siamo , cosa siamo, qual è il nostro destino? Qual è il male? Qual è il bene?....senza trovarvi risposta.


Tramite Nietzsche si afferma che se Dio fosse una logica attestabile , non sarebbe più Dio,ma tutto ciò che controlliamo con la nostra testa.


Laicità esclude completamente la pertinenza religiosa dell’uomo che conviene allo stadio infantile dell’umanità. Radici del laicismo si riscontrano nell’illuminismo, corrente filosofica del ‘700 che porta lume all’oblio della religione e del medioevo.


La rivoluzione Francese muove vitalità dall’illuminismo sostituendo alla Trinità i concetti di uguaglianza, fratellanza e legalità, evolvendo nel liberalismo e nel socialismo, e animando violenti lotte nei secoli successivi.


Il concetto di libertà viene esasperato dal liberalismo, quello di uguaglianza dal socialismo e non si comprende perché gli uomini devono essere “fratelli”.


Il laicismo esprime la religione come un sentimento individuale , capace di dialogare con altre culture religiose a patto che ci si spogli della propria identità religiosa. Il Natale come il crocifisso offenderebbe la cultura islamica, secondo alcuni.


L’esistenza attuale è posta su fondamenti materiali , principio per il quale l’islam giudica l’Occidente “Satana”, sfruttatore del terzo mondo, nemico di Dio.


Ci incolpano di essere materialisti e di non essere cristiani fedeli, di non inglobare la nostra esistenza sulla religione relegando Dio, come principio fondamentale della religione e palesano sostanziale disprezzo per chi abbandona la propria fede .

http://sialcrocifisso.blogspot.com/

venerdì 13 novembre 2009

La sentenza di Strasburgo sui crocifissi e i suoi effetti


Ometto ogni mia valutazione e, immaginando che i lettori possano avervi interesse, mi limito ad alcune annotazioni sulla situazione determinata dalla sentenza con la quale la Corte europea dei diritti dell'uomo ha deciso che la presenza dei crocefissi nelle aule scolastiche costituisce violazione del diritto dei genitori a educare i figli secondo le loro convinzioni, e della libertà di religione degli alunni.
Nella motivazione i giudici Françoise Tulkens (Belgio, presidente), Vladimiro Zagrebelsky (Italia), Ireneu Cabral Barreto (Portogallo), Danute Jociene (Lituania), Dragoljub Popovic (Serbia), Andras Sajò (Ungheria), Isil Karakas (Turchia) affermano che “la presenza del crocefisso (...) nelle aule scolastiche, potrebbe essere facilmente interpretata dagli studenti di tutte le età come un simbolo religioso” ed essere, quindi, indotti a pensare di trovarsi “in un ambiente scolastico che ha il marchio di una data religione”.
D'altra parte la Corte si dice non “in grado di comprendere come l'esposizione, nelle classi delle scuole statali, di un simbolo che può essere ragionevolmente associato con il cattolicesimo, possa servire al pluralismo educativo che è essenziale per la conservazione di una società democratica così come è stata concepita dalla Convenzione europea dei diritti umani, un pluralismo che è riconosciuto dalla Corte costituzionale italiana”.
Dalle notizie di stampa non risulta se la sentenza sia stata presa all'unanimità o a maggioranza e se qualche giudice si sia avvalso della facoltà di esprimere il proprio motivato dissenso. Dissenso è stato espresso, oltre che dal Vaticano, che ha definito la sentenza “miope”, e, in Italia, da molte forze politiche di maggioranza e di opposizione, e dal governo, che ha espresso la volontà d'impugnare la sentenza. Si tratta tuttavia di un percorso ad ostacoli. Difatti la Corte di Strasburgo è composta di varie “Camere”, che hanno più o meno la funzione di giudici di primo grande e di una Grande Camera, corrispondente all'incirca alla nostra Cassazione.
Le parti non soddisfatte della decisione di una Camera possono, entro tre mesi, impugnarla davanti alla Grande Camera, alla quale spetta tuttavia decidere se dare il via libera, indipendentemente da quella che sarà poi la decisione finale, all'impugnazione, che l'art. 43 della Convenzione europea ammette solo “quando la questione oggetto del ricorso solleva gravi problemi di interpretazione o di applicazione della Convenzione o dei suoi protocolli, e anche una grave questione di carattere generale”. Purtroppo non è affatto certo che i “laicissimi” giudici della Corte considerino “grave” e di “carattere generale” la questione della presenza del crocifisso nelle aule scolastiche.
Senza anticipare nulla, si pone comunque fin d'ora la domanda sul “Che fare?” nel caso che l'impugnazione venga dichiarata inammissibile o respinta con sentenza. Al momento la Convenzione affida sostanzialmente l'esecuzione delle sentenze alla buona volontà dei singoli Paesi interessati sia pure sotto la sorveglianza del Comitato dei Ministri (attuale art. 46). L'esperienza ha tuttavia evidenziato che molti Paesi non sono troppo solleciti nel dare esecuzione a sentenze sgradite e che il Comitato dei Ministri non dispone di adeguati mezzi di pressione, dal momento che si ritiene che il ricorso (già oggi possibile) all'art. 8 della Convenzione (sospensione del diritto di voto in Comitato ed eventuale espulsione dall'Organizzazione) sia una misura estrema e nella maggior parte dei casi controproducente. In data 12-13 marzo 2004 è stato, quindi, varato il “Protocollo di emendamento” n. 14, che, all'art. 16, modifica l'art. 46 della Convenzione nel senso di rendere possibile, attraverso una particolare procedura, che coinvolge la Corte, la condanna dello Stato inadempiente al pagamento di una sanzione finanziaria.
Tuttavia il Protocollo n. 14 non è ancora entrato in vigore a causa della mancata ratifica da parte della Russia (si ricorda che ci si muove nell'ambito non dell'Unione Europea, ma del Consiglio d'Europa, del quale è organo la Corte di Strasburgo). Di conseguenza il governo italiano, se è veramente deciso a non dare applicazione alla sentenza anti-crocifisso, dispone di un non indifferente spazio di manovra per fare conoscere a chi di dovere questa propria ferma determinazione, che, anche per il possibile coinvolgimento di altri Stati, potrebbe aprire una grave crisi nel Consiglio d'Europa, che tutti hanno certamente interesse ad evitare. Francesco Mario Agnoli, magistrato, da Voce di Romagna, 5/11/2009

giovedì 12 novembre 2009

La Scuola italiana si butta sulle lavagne touch


Il Governo ci crede, il premier Silvio Berlusconi è ufficialmente tornato a parlare delle 3 "i" a suo dire affossate dalla sinistra. Ora non c'è più tempo da perdere, ha spiegato, e per la scuola digitale occorre procedere "a tappe forzate" per "colmare il ritardo".Su quali siano le tecnologie di svolta in questa prima fase del rilancio si è dilungata invece il ministro all'Istruzione Mariastella Gelmini, che ha spiegato come dai primi di novembre inizieranno le consegne in tutta Italia di 10mila lavagne interattive multimediali. Dispositivi che saranno indirizzati in questa prima fase alle scuole medie.Si tratta, ha spiegato il Ministro, solo di un primo intervento, dell'inizio di una distribuzione a pioggia nelle classi, tanto che entro la fine del 2009 il Governo prevede di riuscire a piazzare le lavagne in almeno il 40 per cento delle scuole. Ai 20 milioni di euro spesi per l'avvio del progetto, l'anno prossimo se ne aggiungeranno altri 10, "per mettere a disposizione di altre scuole - ha dichiarato Gerlmini - questa nuova modalità di apprendimento".
Va detto che le lavagne, note come "LIM" (vedi esempio qui a lato), non sono certo una invenzione dell'ultimo minuto: ormai da qualche anno queste lavagne, caratterizzate da uno schermo touch, vanno diffondendosi nelle scuole. Lo schermo è collegato a laptop, videoproiettore e casse, il che consente di aumentare il tasso di interattività di molte diverse tipologie di corsi. In particolare alunni ed insegnanti, questo il proposito del Governo e questo quanto è emerso dalle sperimentazioni che si sono fin qui tenute a livello regionale nell'uso delle LIM, possono facilmente adottare il nuovo supporto al di fuori delle lezioni di informatica, dove spesso è confinato l'uso di queste tecnologie. Documenti di ogni genere, dai disegni ai testi, possono essere richiamati ed "utilizzati" sulle lavagne, sia dal docente che dai ragazzi.Per utilizzare al meglio questi strumenti, evidentemente, i docenti devono essere formati, da qui il coinvolgimento dell'Agenzia nazionale per lo sviluppo dell'autonomia scolastica, che avrà il compito di raccordarsi con almeno 24mila insegnanti, con i quali si individueranno nuove formule didattiche che sfruttino al meglio le nuove possibilità. "Il processo di innovazione aperto dalla LIM - ha dichiarato Gelmini - consentirà di sperimentare un nuovo rapporto tra libri di testo e contenuti digitali. E i docenti - ha specificato - avranno la possibilità di sviluppare nuove soluzioni e metodologie didattiche, che prevedano una forte integrazione tra testo a stampa e contenuti digitali".Altre parole chiave pronunciate nelle scorse ore sono "pagella digitale", "accesso web al fascicolo dello studente", "registro digitale" e cose come "rilevazione delle assenze via SMS o via Email". Parole chiave che, ha assicurato Gelmini, entro fine dicembre si saranno tradotte in realtà per almeno 4mila istituti scolastici italiani.

fonte: punto informatico


Nel comune di Brisighella, la scuola diventa tecnologica. Alcune scuole si sono dotate di n.3 lavagne interattive multimediali. Con questo strumento, cambia l'apprendimento in classe e si sperimenta una didattica diversa da quella tradizionale. Le scuole che hanno riceuto le lavagne (LIM), fornite anche di videoproiettore , casse acustiche e pc portatile, sono la primaria" Olindo Pazzi", la secondaria di primo grado " Giuseppe Ugonia" di Brisighella e alla primaria "Giovanni XXIII " di Fognano. Le dimensioni delle LIM sono le stesse di una lavagna tradizionale didattica, trasformandosi in un computer che permette di visualizzare testi , immagini e video presenti sul pc dell'insegnante. Sullo schermo è possibile scrivere con pennarelli virtuali fino a 3000 colori, disegnare qualsiasi oggetto, tracciare disegni ma anche creare e spostare oggetti con le dita. Spiegazioni e interrogazioni possono essere salvati e inviati anche agli studenti assenti.

Insomma, una miglioria didattica tecnologica, che permetterebbe una maggiore conoscenza del supporto informatico a vantaggio di un sistema di educazione ancora tradizionale.

E chissà, se a Castel Guelfo , qualcuno si è interessato per ottenere una di queste lavagne.

Il nostro intento è quello di scoprirlo, e perchè no, riuscire ad avere una di queste lavagne per il nostro plesso scolastico.
Dopo una verifica della situazione oggetto di questo articolo, abbiamo riscontrato che a Castel Guelfo , precisamente presso il plesso Scolastico di Giovanni Paolo II , è stata consegnata una LIM funzionante e gestita da due docenti e collocata presso un aula della scuola secondaria.
grazie

martedì 3 novembre 2009

Tema sicurezza


Quanto accade nei pressi del territorio guelfese, è un capanello d'allarme per tutti.

La mancanza di un coordinamento di controllo territoriale è frutto di una politica gestionale che disperde le poche forze a disposizione per il presidio.

Più volte, abbiamo cercato di sottolineare che non è sufficiente il senso civico dei cittadini come deterrente alla micro criminalità.

La denuncia del lettore , così come riportato nell'articolo, è il chiaro esempio di quanto accade oggi....

giovedì 29 ottobre 2009

Meno oneri amministrativi per l'agricoltura


È stato recentemente firmato il decreto che estende all'agricoltura il piano che riduce per le imprese gli oneri amministrativi del 25%, in linea con quanto previsto da Bruxelles. Si parte da una prima fase di monitoraggio degli adempimenti e dei passaggi più critici per poi passare al taglio degli oneri da parte delle amministrazioni interessate. Il lavoro di monitoraggio sarà svolto nel 2010. "Presto - ha annunciato Silvia Paparo, dirigente del Dipartimento per la Funzione pubblica - sarà promosso un tavolo con le organizzazioni agricole e il ministero delle Politiche agricole. Per ora si lavorerà a livello statale, successivamente si passerà alle Regioni. L'obiettivo è quello di identificare gli obblighi amministrativi che hanno il più alto impatto sulle imprese. Si passerà quindi alla mappatura dei regolamenti di recepimento delle direttive comunitarie che in agricoltura spesso si caricano di ulteriori oneri". Il lavoro è complesso. Sotto esame finiranno le procedure, gli obblighi informativi, le modalità di presentazione dei documenti, la tenuta dei registri, i certificati. Insomma tutta la mole di adempimenti che ogni anno vengono richiesti alle imprese agricole.A fornire questi dati saranno le aziende agricole alle quali verrà inviato un corposo dossier che va a scavare nelle minime pieghe degli adempimenti amministrativi con la quantificazione dei tempi richiesti per ciascun atto. "Avremo così - sottolinea Paparo - un quadro dettagliato lungo tutta la filiera che ci consentirà di identificare i punti di maggiore criticità". Grazie all'articolazione e al dettaglio dei quesiti, distinguendo anche le attività svolte in prima persona dall'imprenditore e quelle affidate a consulenti, si potrà tracciare una mappa della via crucis delle "scartoffie". Dalla misurazione, secondo la dirigente della Funzione pubblica, ci si attendono anche delle sorprese. E comunque la novità di questa iniziativa non è solo quella di fornire un quadro della situazione, ma di incidere concretamente per correggerla. Alla misurazione seguirà l'adozione da parte dell'amministrazione competente del taglio del 25 per cento, adottando misure organizzative, tecnologiche, normative e amministrative.


Fonte: www.b2b24.ilsole24ore.com Data di pubblicazione: 29/10/2009

mercoledì 28 ottobre 2009

Consiglio Comunale del 27 Ottobre 2009

Ieri sera, alle 21.00, il Consiglio Comunale di Castel Guelfo si è riunito per deliberare quanto previsto all’ordine del giorno.

La Lista civica “ La tua Castel guelfo”, per voce del Capo Gruppo Danilo Coronelli, in relazione alla proposta NR.58 “Approvazione dell’adesione all’aumento di capitale di Lepida spa e sottoscrizione di un azione da 1.000,00. Variazione al Bilancio di previsione 2009” ha analizzato la documentazione fornita dall’Amministrazione Comunale fornendo chiari lumi sui rischi di adesione ad una S.P.A. se pur di partecipazione Regionale.
Pur sottolineando che l’attività di Tale società finalizzata alla progettazione e realizzazione di una rete a banda larga, omogenea, in grado di collegare in fibra ottica le sedi della Pubblica Amministrazione in regione ha una rilevanza favorevole per l’approvazione del punto esposto ai fini della pubblica utilità, si è esposto il dubbio rilevante che tale analisi comportava un approfondimento specifico e coordinato con tutto il Consiglio, non sottovalutando gli aspetti tecnici a scapito di quelli prettamente politici.
Per l’approvazione del nuovo Regolamento d’Igiene”, (proposta N. 74), La Lista civica ha presentato una mozione sospensiva, giustificata dal Consigliere Dalto Francesco che ha evidenziato una insufficienza temporale dal ricevimento della documentazione, per esprimere un giudizio esaustivo del Regolamento, dovuto all’ampio e articolato contenuto dello stesso.
Infatti, La lista Civica pur dichiarando legittima l’azione degli enti competenti e degli uffici preposti alla redazione del regolamento, ha espresso forti dubbi su come il Consiglio di maggioranza possa aver analizzato e compreso un regolamento di tale entità e deliberarlo in tempi così ristretti.
La Lista Civica si è vista bocciare la mozione sospensiva e non essendo d'accordo di approvare un regolamento sull’onda di una emozione politica a pregiudizio di una conoscenza tecnica , ha abbandonato l’aula durante la votazione.
Per la mozione relativa alla L.R. 41/97, ( Proposta NR. 59) , Il consigliere Stanziani Valerio ha illustrato la necessità di favorire le attività commerciali anche all’interno dei centri storici mediante aiuti finanziati dalla L.R. L’Assessore al Commercio ha dichiarato il suo consenso all’approvazione della mozione, lodando la linea politica che favorisce il commercio all’interno del Comune.
Per la Mozione relativa “alla costituzione di associazioni di osservatori di volontari”, (Proposta n. 60), Il consigliere Rossi Claudio ha esaminato la necessità di favorire un maggior controllo del territorio mediante volontari , soprattutto nei periodi di festività che manifestano un rilevato aumento dei piccoli furti e della micro criminalità. La maggioranza non appoggia la mozione giustificando la richiesta eccessiva e appellandosi al senso civico dei cittadino come sistema di prevenzione al problema.
In fine, La mozione relativa agli “ interventi di sistemazione dell’incrocio di Via Basoli-via Marconi”. Dopo aver udito L’assessore ai lavori pubblici in merito alle opere da eseguire e dando rilievo al fatto che queste opere appartengono ad un pacchetto di interventi di più ampio raggio e che l’esecutività di tali opere è vincolata ,per esigenze di risparmio, al conseguimento burocratico e giuridico complessivo di tutte le attività, La Maggioranza , in prima battuta ha espresso verbalmente, tramite il proprio capogruppo, voto contrario.Successivamente, grazie alla mediazione dei capi gruppo, lamaggioranza ha richiesto un emendamento a modifica della mozione.
Per voce del Consigliere Capponcelli Romana si è chiesto di estrapolare l’opera relativa all’incrocio da tutto il pacchetto delle opere e realizzarla con priorità assoluta , anche a scapito di un maggior costo di realizzazione ma a favore di una maggiore sicurezza per chi accede al plesso scolastico.
Dopo una consultazione con le parti, l’Amministrazione fa notare che l’estrapolazione di tali opere porterebbe ad un prolungamento dei tempi di realizzazione dell’opera stessa, rendendo contro producente la richiesta.
Alla fine si è deciso di accettare e votare favorevolmente la mozione presentata, modificando la frase “sull’estrapolazione”, dove la Lista Civica ha preteso una documentazione relativa ai tempi e alle opere da eseguire, per monitorare il piano di lavoro e per garantire, a coloro che accedono al plesso scolastico, un controllo sui tempi dettati dall’Amministrazione.

martedì 27 ottobre 2009

Consiglio Comunale di questa sera

Il Consiglio comunale di Castel Guelfo si riunice questa sera alle ore 21,00 presso la sala Consiliare per deliberare sull’adesione all’aumento di capitale della LEPIDA SPA e sottoscrivere un’azione di 1000,00 euro, e deliberare sull’approvazione con immediata eseguibilità del REGOLAMENTO DI IGIENE.
Partendo da questi presupposti, evidenziamo una mancanza di comunicazione da parte dell’Amministrazione relativa alla documentazione da produrre per mettere tutti i Consiglieri nella condizione di comprendere ed eventualmente di interrogare quanto è previsto nell’ordine del giorno.
Il riferimento al punto primo, nasce dal fatto che non è stato possibile ottenere dall’amministrazione comunale un documento attestante lo statuto e il bilancio dell’azienda a partecipazione regionale.
Mentre per il punto due si delibera un regolamento d’igiene, peraltro riteniamo giusto regolamentare situazioni attualmente ambigue riportate nel vecchio regalmente e uniformare il regolamento al territorio del circondario, frutto di un lavoro di equipe di tecnici e amministratori durato più di un anno chiedendo invece al consiglio comunale di deliberarlo immediatamente senza avere la possibilità temporale di approfondire i 245 art. facenti parte del regolamento.
È nostra intenzione chiedere maggiore partecipazione e rispetto per il ruolo che occupiamo al fine di garantire ai cittadini un regolare processo di deliberazione di atti amministrativi che riguardano il paese.In fine, i componenti della Lista Civica “ La Tua Castelguelfo”, hanno presentato n.3 mozioni che verranno discusse in sede di Consiglio riguardanti gli interventi a favore della piccola e media impresa nel settore commerciale, la costituzione di associazioni di osservatori volontari e interventi relativi alla viabilità antistante l’ edificio scolastico di Castel Guelfo

giovedì 22 ottobre 2009

Criminalità???? dormiamoci sopra!!!!



Risulta al quanto incredibile la tempestività dell'articolo pubblicato sul Resto del Carlino (vedi foto) in successione alla mozione presentata dal gruppo "La Tua Castel Guelfo".
Certo, a pensar male, sembrerebbe un preludio alla discussione che si terrà durante la seduta del Consiglio Comunale del prossimo 27 ottobre 2009.
Un articolo incentrato su " qui non succede nulla", "non c è nulla di cui preoccuparsi", "è un comune tranquillo"....insomma quasi da credere.
E' evidente, che nella situazione di crisi che attraversa il nostro paese , la micro criminalità aumenta, quasi come un fattore inversamente proporzionale alla mancanza di lavoro presente sul territorio.
A confermare le nostre perplessità, sono i furti avvenuti di recente nelle case rurali adiacenti al paese, nelle case interne al paese e, addirittura, di un furto avvenuto presso la casa delle suore della Madonna della Pioppa.
Insomma, un articolo che minimizza la problematica della sicurezza del nostro territtorio, relegando ai cittadini un lavoro di prevenzione che è di attinenza a chi opera nella pubblica sicurezza.
Non sottovalutiamo problematiche come queste, non cerchiamo strumenti che vadano al di là di quelli previsti dagli organi di competenza e dalle leggi emanate dal governo. Vogliamo solo che il paese sia sempre più sicuro, per noi e per i nostri figli.

Convocazione Consiglio Comunale


lunedì 19 ottobre 2009

Viabilità scuola "Papa Giovanni Paolo II"


Numerose segnalazioni da parte dei genitori di alunni frequentanti la scuola "Papa Giovanni Paolo II", manifastano un disagio sulla funzionalità della viabilità relativa all'incrocio di V.Basoli-V.Marconi antistante l'edificio scolastico.

Inoltre, dalla realizzazione del complesso scolastico sono trascorsi due anni l'edificio non è ancora pienamente funzionale.

La lista civica La Tua Castel Guelfo, chiede all'Amministrazione Comunale, agli Assessori di competenza, di intervenire per dare adeguata sistemazione.

Associazioni di osservatori volontari -Sicurezza del Territorio -


In relazione ai commi 40 -44 dell'art. 3 della legge 94/2009, i Sindaci posso avvalersi della collaborazione di associazioni tra cittadini NON ARMATI al fine di segnalare, alle forze di ordine pubblico locale, eventi che arrecano danno alla sicurezza urbana e situazioni di disagio sociale.

Questa Mozione promossa dalla lista civica La Tua Castel Guelfo, propone un miglior controllo territoriale - locale sulla sicurezza dei cittadini.

Centro storico



Per rendere il centro storico di Castel Guelfo vitale sotto il profilo commerciale la Tua Castel Guelfo propone una mozione all'Amministrazione Comunale , al fine di sfruttare la legge Regionale 41/97 per l'isediamento e l'iniziativa privata di attività e imprese del settore commerciale.

mercoledì 14 ottobre 2009

NIENTE FARMACIA A POGGIO PICCOLO


Il " Piano Casa" del Governo: ecco cosa si può fare e cosa no


La lista civica " La tua Castel Guelfo " ha fortemente voluto discutere sugli interventi e le modalità di applicazione della L.R. 6/2009 con l'amministrazione comunale di Castel Guelfo, mediante richiesta di convocazione straordinaria del consiglio compiutasi il 21 sett 2009.

L'amministrazione Comunale si è adoperata , sotto pressione della Lista Civica La tua Castel Guelfo, a delineare e ad approvare quanto previsto dalla L.R., pur ponendo limiti oggettivi ad una legge regionale (già di per sè limitativa rispetto al piano casa del governo del 01/04/2009) concordata con le linee guida del Circondario Imolese.


Domani sera alle 20.30, all' hotel Olimpia si terrà un incontro organizzato dal gruppo consiliare regionale F.I.- PDL, sugli interventi fattibili relativi al piano casa.



ASP: Da Gennaio 2010 aumento di rette e servizi


lunedì 29 giugno 2009

SCUOLA PRIMARIA -INFORMAZIONI-

In relazione ai dubbi relativi alle coperture pre e post scolatiche per i bambini che si iscrivono alla scuola primaria vi comunichiamo quanto segue:

PRE E POST SCUOLA

COME SI ACCEDE AL SERVIZIO
Consiste nel servizio di ampliamento dell’orario scolastico per rispondere alle esigenze di carattere lavorativo e sociale delle famiglie. Il personale provvede alla custodia dei bambini ed all’organizzazione di attività ludico educative adeguate.
Il servizio è destinato agli alunni delle scuole dell’infanzia statale, primaria e secondaria di 1^ grado, nei giorni dal lunedì al venerdì.La domanda va redatta su apposito modulo e si intende tacitamente rinnovata quando l’alunno non cambia ordine di scuola. (Da redigere e consegnare presso l'ufficio comunale)
TARIFFE
L’importo corrisposto dagli utenti all’Amministrazione si configura come contribuzione a titolo di concorso parziale o totale a sostegno delle spese del servizio utilizzato e viene determinato annualmente con delibera di Giunta comunale.I servizi di pre e post scuola sono attivati se vi è la richiesta di un numero minimo di utenti pari a 15 per ogni singola tipologia
ESONEROGli utenti la cui valutazione economica equivalente è inferiore alla soglia minima di € 5.000,00 ISEE hanno diritto all’esenzione , purché, alla precaria situazione economica, si affianchi il supporto delle strutture socio-assistenziali.(le tariffe verrano calcolate e comunicate agli interessati nel momento in cui si conosce la copertura effettiva ,dei giorni e delle ore, trasmessa dal ministero della pubblica istruzione al Comune)

RINUNCIA AL SERVIZIO
La rinuncia al servizio deve essere presentata all’ufficio scuola in forma scritta; il pagamento della retta cessa a partire dal mese successivo a quello in cui è avvenuta la rinuncia.
NORMATIVA DI RIFERIMENTO
- regolamento comunale per l’applicazione delle tariffe nei servizi scolastici approvato con delibera consiglio comunale n. 13 del 03.03.2008

Bando Comune di Castel Guelfo

Bando per progetti di servizio civile nelle biblioteche dei 5 Castelli
Rivolto a cittadini italiani dai 18 ai 27 anni (che al27 luglio abbiano già compiuto 18 anni e non abbiano ancora compiuto i 28 anni) scadenza: 27 luglio ore 14. In allegato trovate il bando, la modulistica e le schede dei due progetti).

Trovate la documentazione sul sito:
http://www.comune.castelguelfo.bo.it/default.asp?pag=news%5Cvisualizza&Id=640

APPUNTI E PENSIERI POST-SAGRA....di Claudio Rossi‏

Finalmente siamo riusciti, dopo un primo anno complicato, a far “decollare” LO STAND-POINT dell’AVIS-CALCIO AMATORI alla sagra paesana….E NON E’ POCO…CREDETEMI!!!

1-oggi abbiamo il ns capogruppo del consiglio comunale + consigliere al circondario + altri 3 consiglieri comunali = GRUPPO CONSILIARE DI 5 COMPONENTI

2-in pista iniziative tipo ns giornalino BIMESTRALE e un locale da adibire a circolo della lista civica
(partita iva ASSOCIAZIONE calcio amatori e testa giornalista IL MEDIATORE)

3-costituzoine di un comitato operativo per tutto il lavoro svolto e per garantire una continuità lavorativa successiva alle elezioni;

Inoltre,
e’ comparso un manifesto sia nella bacheca del centro di fronte alla chiesa che nello stand ARCI alla sagra paesana dove si inneggiava alla loro vittoria politica con tanto di foto e risultato elettorale in percentuale!!!!....alla faccia del non facciamo politica alla SAGRA!!!!!

Sicuramente una caduta di stile, ma non potevamo aspettarci diversamente (commento di Dalto Francesco)

venerdì 26 giugno 2009

PRIMI ADEMPIMENTI ISTITUZIONALI

Il gruppo della Lista Civica " La tua Castel Guelfo" ha concluso ieri sera, con il secondo incontro consiliare, i primi adempimenti istituzionali per il funzionamento dell'Ente.
All'unanimità si è costituito il gruppo dei cinque consiglieri eletti;
Capo Gruppo nominato: DANILO CORONELLI
Commissione Elettorale nominato: DALTO FRANCESCO
Commissione Giudici Popolari nominata : CAPPONCELLI ROMANA
Al Circondario Imolese nominato: ROSSI CLAUDIO

venerdì 19 giugno 2009

CONVOCAZIONE CONSIGLIO COMUNALE


Come in ogni democrazia che si rispetti, le fasi fondamentali della comunicazione istituzionale come quella di una convocazione consigliare di un qualsiasi comune, deve avvenire prima ai diretti interessati (i consiglieri) e successivamente renderla pubblica.

Ovviamente, nel Comune di Castel Guelfo, si ritiene opportuno comunicare a qualche giornalista di turno ( cfr. art. giornale La voce di Romagna del 19/06/2009), quali sono le date di convocazione e i temi da affrontare PRIMA che gli stessi consiglieri ( definiti di OPPOSIZIONE , quando in realtà è utopistico definire opposizione una minoranza di 5 consiglieri) vengano a conoscenza di quali sono le date e gli argomenti da trattare. Sull'articolo citato, è presente anche la seconda convocazione di Luglio, cosa che il comune non ha ancora comunicato a nessuno di noi.
In barba alle leggi istituzionali di un paese gestito da un gruppo di persone che, come al solito, decide il bello e il cattivo tempo.
Ci opponiamo fermamente all'atteggiamento di indifferenza della maggioranza Consiliare e del Sindaco, sottolineando la nostra volontà a non essere comparse , ma protagonisti di un Comune per il bene di tutti.

martedì 9 giugno 2009

CONSIDERAZIONI

Prendiamo atto del risultato che, a nostro avviso, risulta soddisfacente vista la roccaforte della sinistra capeggiata da un partito ben strutturato.
Rispetto al suo predecessore Dino Landi, il nuovo sindaco Cristina Carpeggiani ha perso 6 punti percentuali, a vantaggio di una Lista Civica comunque non strutturata come partito politico.
In questi mesi abbiamo profuso impegno e dedizione con lo scopo di proporre ai cittadini di Castel Guelfo un'alternativa costruttiva e trasparente rispetto a quanto realizzato negli ultimi 60 anni.
Da oggi, il nostro lavoro saprà essere più intenso e propositivo, affrontando problematiche comuni a tutti e non solo ai 751 cittadini che ci hanno preferito e che con l'occasione ringraziamo.
Confidiamo in un atteggiamento democratico dalla maggioranza delineata, esortandoli ad un confronto continuativo e costruttivo per il bene del Nostro paese.
I nostri più sinceri auguri al nuovo sindaco e alla sua maggioranza.
Rimaniamo a disposizione di chiunque voglia confrontarsi.
Grazie

RISULTATI ELETTORALI AMMINISTRATIVE





























mercoledì 3 giugno 2009

SCHEDA AZZURRA


ELEZIONI COMUNALI 2009

Una raccolta di indicazioni, a carattere generale e facilmente accessibili, che riguardano le elezioni che si terranno in Giugno
QUANDO SI VOTA

Sabato 6 giugno, dalle ore 15.00 alle ore 22.00, e domenica 7 giugno, dalle ore 7.00 alle ore 22.00, si svolgeranno le operazioni di voto per le elezioni dei 72 membri del Parlamento europeo spettanti all’Italia, dei presidenti e dei consigli di 62 province e dei sindaci e dei consigli di 4.281 comuni (di cui 30 capoluoghi di provincia).
ELEZIONI NEI COMUNI CON POPOLAZIONE SINO A 15.000 ABITANTI DI REGIONI A STATUTO ORDINARIO (SCHEDA AZZURRA)

L’elettore, con la matita copiativa, potrà esprimere il proprio voto: - tracciando un solo segno di voto sul nominativo di un candidato alla carica di sindaco; - tracciando un solo segno di voto sul contrassegno di una delle liste di candidati alla carica di consigliere; - tracciando un segno di voto sia sul contrassegno prescelto che sul nominativo del candidato alla carica di sindaco collegato alla lista votata.
In tutti i predetti casi, il voto si intenderà attribuito sia in favore del candidato alla carica di sindaco sia in favore della lista ad esso collegata. L’elettore potrà altresì manifestare un solo voto di preferenza per un candidato alla carica di consigliere comunale, segnando sull’apposita riga stampata sulla scheda il nominativo (solo il cognome o, in caso di omonimia, il cognome e nome e, ove occorra, data e luogo di nascita) del candidato preferito appartenente alla lista compresa nel medesimo riquadro, senza dover apporre alcun altro segno di voto sul relativo contrassegno. In tal modo, il voto si intenderà attribuito, oltre che al singolo candidato a consigliere comunale, anche alla lista cui il candidato medesimo appartiene nonché al candidato alla carica di sindaco collegato con la lista stessa.
ELEZIONI PROVINCIALI (SCHEDA GIALLA)

Ciascun elettore può votare: • per uno dei candidati al consiglio provinciale, tracciando un segno sul relativo contrassegno; il voto così espresso si intende attribuito sia al candidato alla carica di consigliere provinciale, sia al candidato alla carica di presidente della provincia collegato; • per uno dei candidati alla carica di presidente della provincia, tracciando un segno sul relativo rettangolo, e per uno dei candidati al consiglio provinciale ad esso collegato, tracciando anche un segno sul relativo contrassegno; il voto così espresso si intende attribuito sia al candidato alla carica di consigliere provinciale corrispondente al contrassegno votato, sia al candidato alla carica di presidente della provincia; • per un candidato alla carica di presidente della provincia, tracciando un segno sul relativo rettangolo; il voto così espresso si intende attribuito solo al candidato alla carica di presidente della provincia.
Per le elezioni provinciali non è ammesso il “voto disgiunto”, cioè il voto per un presidente della provincia di un gruppo o di un gruppo di liste e per un candidato al consiglio provinciale di un altro gruppo o gruppo di liste. Per il ballottaggio il voto si esprime tracciando un segno sul rettangolo entro il quale è scritto il nome del candidato prescelto
ELEZIONI EUROPEE ( SCHEDA MARRONE )

L’elettore, all’atto della votazione, riceverà un’unica scheda, di colore marrone per l’Italia nord-orientale (Veneto, Trentino-Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia, Emilia Romagna).
Il voto di lista si esprime tracciando sulla scheda, con la matita copiativa, un segno sul contrassegno corrispondente alla lista prescelta. I voti di preferenza − nel numero massimo di tre, tranne che per le liste di minoranza linguistica collegate ad altra lista per le quali può esprimersi una sola preferenza − si esprimono scrivendo nelle apposite righe, tracciate a fianco e nel rettangolo contenente il contrassegno della lista votata, il nome e cognome o solo il cognome dei candidati preferiti, compresi nella lista medesima; in caso di identità di cognome tra candidati, deve scriversi sempre il nome e cognome e, ove occorra, data e luogo di nascita. Non è ammessa l’espressione del voto di preferenza con indicazioni numeriche.

martedì 2 giugno 2009

IL RESTO DEL CARLINO IMOLA




LA PROMESSA DEL CANDIDATO DI ‘LA TUA CASTEL GUELFO’

«Darò lo stipendio da primo cittadino alle famiglie»


«DEVOLVERO’ lo stipendio da sindaco a un fondo sociale per disoccupati e famiglie in difficoltà». E’ la promessa di Danilo Coronelli, candidato sindaco della lista civica La tua Castel Guelfo, appoggiata dal centrodestra. Il candidato la annuncia con una lettera aperta ai cittadini nella quale scrive: «E’ un modo per chiarire che la mia candidatura non è motivata da interessi economici». Un tasto sul quale Coronelli batte anche in altri passaggi della lettera: «Tutte le persone in lista hanno già un loro lavoro. Questo è un bene per la trasparenza della gestione delle risorse pubbliche. Queste persone sanno che devono mettere a disposizione la loro professionalità e il loro tempo. E questo impegno lo hanno accettato con piacere, convinzione e determinazione».MA annunciando la sua scelta di fare il sindaco ‘gratis’, Coronelli lancia anche un attacco all’amministrazione uscente e ai suoi risultati: «Nel 2007 si è inaugurata la nuova scuola che è già carente di aule. L’edificio non è provvisto di pannelli solari e le aule sono troppo calde e raggiungono i 30 gradi in primavera». Coronelli attacca ancora: «L’amministrazione uscente promette nuovamente di risolvere problemi che loro stessi hanno contribuito a creare: impoverimento del centro storico, una viabilità carente e in continua manutenzione. A Castel Guelfo ci sono circa 800 bambini e ragazzi dai 0 ai 19 anni, ma per il loro tempo libero hanno a disposizione un piccolissimo parco pubblico, quattro bar e un container adibito a centro giovanile. Castel Guelfo è divenuto un paese dormitorio, con persone in continuo movimento verso i paesi vicini per ogni necessità, nonostante la ricchezza creata dalla zona artigianale di Poggio piccolo con l’insediamento dell’outlet e nuove industrie. Se sarò eletto — conclude — oltre a mettere in campo la mia professionalità, accoglierò le idee e la partecipazione di ogni cittadino che abbia la volontà di ricostruire il tessuto economico, sociale e culturale del paese nel rispetto delle tradizioni e con attenzione al futuro».

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